Le nostre Anatre

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Quattro esemplari di Anatra Muta              

L’anatra muta è un animale che si contraddistingue per il suo unico e raro vociare e per il mancato periodo di muta nel corso della sua vita. Viene soprannominata anche anatra muschiata e nel mondo scientifico assume il nome di Cairina moschata. Si tratta di un uccello appartenente alla famiglia degli anatidi e ad oggi sembra sia l’unica specie nota del genere Cairina. Per contraddizione rispetto al nome, l’anatra muta è una delle più chiassose, soprattutto le femmine. Il loro verso è uno dei motivi per cui sono state scoperta e riconosciute dai primi osservatori di uccelli in quanto non solo non sono mute, ma producono una ricchissima gamma di suoni sia a bassa intensità sonora sia simili a dei sibili, come se stessero respirando con affanno. Gli esemplari di questa specie sono originari del continente sudamericano e sono diffusi al giorno d’oggi in varie zone dal Paraguay fino alle Guiane. Negli anni sono arrivate anche in Europa ma tutt’ora continuano a non essere diffuse come invece lo sono altre anatre. I maschi di anatra muta misurano in media 86 cm di lunghezza e pesano 5–6 kg, mentre le femmine sono a tutti gli effetti molto più piccole e minute, misurano in media 64 cm in lunghezza e pesano intorno i 3 kg. Entrambi hanno una spiccata dote al volo ma per scelta volano basso, planando sul terreno oppure sulla superficie dell’acqua. Rispetto ad altre anatre, la specie muta ha le ghiandole dell’uropigio meno sviluppate, e dunque è dotata di un piumaggio meno untuoso: per questo motivo è più facile che le piume assorbano l’umidità esterna e si appesantiscano. Nel maschio dell’anatra muta intorno all’occhio e sulle guance sono presenti delle caruncole molto evidenti caratterizzate da colori forti che possono variare dal nero al rosso. Il risultato a livello estetico è un effetto maschera sopra il becco che può essere sia nero, sia rosa, sia anche rosso cupo. Le zampe invece sono palmate, di colore giallo arancione o nero, con unghie lunghe e taglienti. Come molte sue compagne di volo, l’anatra muta sta dove c’è acqua e preferisce posti con un alto tasso di umidità anche perché il suo corpo ha un continuo bisogno di acqua. Per quanto riguarda la loro dieta, si nutre principalmente di vegetali e foglie d’albero. Oltre a questi, amano cibarsi anche di piccoli insetti, molluschi e vermi che cacciano di persona negli stagni, nelle paludi o fra la vegetazione disponibile. Lo stato d’animo di questo animale si può cercare di intuire anche guardando la sua coda che agita quando è spaventata o agitata. Nel periodo di cova, depongono le uova che ad ogni nidiata possono essere di un numero variabile da 8 a 16 uova. Sono uova grosse di colore giallo verdastro di circa 90 grammi l’una. Oltre alla carne, anche le uova fornite dall’anatra muta costituiscono un motivo per allevare questa razza. Ogni anatra muta riesce a covare fino a 100 uova in un anno, di solito, e quando nascono gli anatroccoli sono piccoli e con poche piume ma in poco tempo arrivano a pesare circa 2kg.
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Un esemplare di Germano

Il germano reale, soprannominato anche Capo Verde, è un uccello che proviene dalla famiglia degli anatidi. Vive nelle zone umide d’acqua dolce come paludi, stagni, laghi e fiumi delle regioni temperate e subtropicali dell’America settentrionale, dell’Europa e dell’Asia. Solitamente durante l’inverno le popolazioni di Germano Reale si spostano al sud anche se, negli ultimi anni, alcuni esemplari tendono a non migrare ed in alcune regioni, come il Nord Italia, sono stanziali. Questo fenomeno sembra in aumento, particolarmente nelle città, dove essi riescono a trovare abbastanza cibo per sopravvivere durante il lungo inverno. Al di fuori della stagione riproduttiva, i germani reali si riuniscono in stormi di centinaia di esemplari che tendono a partecipare alla stessa attività contemporaneamente. Ad esempio, l’intero stormo può nutrirsi, mettersi in mostra, nuotare o semplicemente riposare insieme. Una volta finito l’inverno, gli stormi si disperdono in gruppi composti da più coppie, ciascuno alla ricerca di un adeguato sito di nidificazione. Questa specie viene considerata capostipite della maggior parte delle razze domestiche di anatidi ed è caratterizzata da uno spiccato dimorfismo sessuale: maschi e femmine sono molto simili nella forma, ma differiscono nel colore del piumaggio per buona parte dell’anno. Il maschio compie nel corso di un anno solare ben due mute delle proprie piume: 1) durante il periodo nuziale la sua livrea è facilmente riconoscibile. Il capo e la parte superiore del collo sono di color verde iridescente e uno stretto collare bianco a metà del collo separa la testa dal petto e dalla parte superiore del dorso che sono di un colore bruno-porporino. I fianchi e il ventre sono argentati, le spalle sono bianco-grigie, l’alto dell’ala è grigio e la parte inferiore del dorso grigio-nera; 2) al termine della stagione riproduttiva, in estate, avviene la seconda muta del maschio. Le vecchie penne remiganti e timoniere indispensabili per il volo cadono per essere sostituite da nuove penne; anche l’appariscente abito nuziale viene cambiato con un nuovo piumaggio eclissato di colore bruno macchiettato marrone scuro che gli permette di mimetizzarsi meglio durante questo breve periodo in cui è impossibilitato a volare e vive perciò al riparo tra i canneti e le erbe alte lungo le rive dei corsi d’acqua potendo solamente camminare e nuotare. La femmina invece ha colori mimetizzanti: macchiata di bruno e marrone scuro, becco bruniccio, sopracciglio marrone scuro, gola beige; i fianchi hanno una colorazione più chiara, beige chiazzato marrone; le penne timoniere sono beige rigate marrone, lo specchio è blu-violaceo bordato di bianco, le zampe sono di colore arancione spento, meno vivo rispetto a quelle del maschio. Gli anatroccoli, che nascono privi di penne e piume, sono ricoperti di un soffice piumino bicolore, petto e ventre gialli, dorso e fianchi marroni con alcune macchie gialle, testa gialla con sopracciglio e chioma marroni. Verso il termine del primo mese di età, il giallo comincia a scurirsi per diventare grigiastro; stesso discorso vale anche per le gambe, che da nere mutano in un colore più chiaro. Dopo due mesi, l’anatroccolo è da considerarsi un giovane adulto, mentre verso il terzo o quarto mese, con lo sviluppo dello specchio alare, l’individuo è ormai in grado di volare. Verso il decimo mese, infine, il germano reale raggiunge la sua definitiva maturazione nel cambiamento di colore, riscontrabile in particolar modo nel maschio. Gli esemplari di Germano Reale si presentano con il corpo robusto, il collo corto, il becco largo e piatto, poco convesso e con la punta assai arrotondata; possiedono inoltre zampe di media lunghezza che si innestano alla metà del tronco, ali abbastanza lunghe e coda tondeggiante. Le zampe palmate gli permettono non solo di muoversi con agilità in acqua ma anche di immergersi facilmente tenendo a galla la parte posteriore del corpo grazie all’aiuto della coda. La forma “a chiodo” della punta del becco viene utilizzata per staccare le piante dal suolo e cacciare delle piccole prede. Il germano reale può anche cibarsi di minuscoli animali filtrando l’acqua e il fango attraverso l’utilizzo di lamelle trasversali a forma di pettine presenti all’interno del becco. La sua dieta è molto varia e può dipendere da diversi fattori quali l’età, il periodo della cova, e dalla diversa disponibilità di cibo. I germani reali si cibano in particolar modo di gasteropodi, insetti come mosche e libellule, e anche crostacei e vermi. Durante la migrazione autunnale e l’inverno, questi uccelli basano la loro dieta sulle piante come il giavone, che crescono vicino all’acqua. Per quanto riguarda le tecniche di corteggiamento, gli esemplari maschi, mentre tengono il petto rialzato e drizzano il collo, nuotano in prossimità delle femmine scuotendo il capo e la coda. I germani reali sono soliti sollevare anche la punta delle ali, la testa e la coda mentre mantengono il collo proteso sopra il pelo dell’acqua. Gruppi di quattro o cinque maschi si contendono la femmina esibendosi: arcuare il collo, fischiare, ma anche spruzzare l’acqua verso la compagna prescelta, utilizzando il becco, sono tipici modi di corteggiamento. Una volta che la compagna viene attratta, il maschio le rimane vicino per evitare che si accoppi con altri pretendenti. Le femmine di germano reale tendono invece ad emettere un richiamo che incita i maschi ad attaccare gli altri contendenti o le altre femmine del gruppo; la finalità di tale comportamento è quello di osservare le loro performance e di valutarli come possibili compagni. Per suscitare il corteggiamento da parte del maschio, la femmina nuota tenendo il collo rigido e disteso sopra la superficie dell’acqua. Una volta che il maschio si è avvicinato alla femmina, quest’ultima, muovendo rapidamente il becco all’indietro e verso il basso, emette dei suoni verso il compagno prescelto. Formatasi la coppia, i germani sono soliti pavoneggiarsi: alzano le ali, mostrando lo specchio alare, e nascondono la testa dietro il petto. Appena prima della copula, infine, il maschio e la femmina nuotano rivolti uno verso l’altro, mentre alzano e abbassano ripetutamente la testa. Il numero di uova deposte può variare da 5 a 15. Sarà poi solo la femmina a covare per circa 26-28 giorni grazie alle sue piume che le permettono di mimetizzarsi al meglio tra la vegetazione circostante. Se il maschio l’aiutasse nell’incubazione, il nido sarebbe facilmente individuato dai predatori e distrutto: per questo, egli controllando la zona, si occupa di difendere quella zona. Anche dopo la nascita, è ancora la femmina che si occupa degli anatroccoli. Questi sono in grado di lasciare il nido dopo appena 24 ore dalla schiusa, ma hanno comunque bisogno della protezione della madre che li conduce allo specchio d’acqua più vicino e insegna loro a nuotare e nutrirsi fino a che non siano in grado di volare in completa autonomia.

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